30 marzo 2007

Mila Becarelli: Missione Ganimede

Quando ero piccolo (e lo era anche l'autrice), nei lontanissimi anni '70 del secolo scorso, mi trovavo spesso a compulsare riviste dove articoli di avvistamenti di UFO e contatti con extraterrestri erano una presenza fissa. E non spaventosa: gli extraterrestri come nemici erano un luogo comune degli anni '50/'60, gli anni della guerra fredda, della propaganda contro l'impero del male sovietico e via dicendo. Negli anni '70 prevaleva il desiderio di pace e la speranza che visitatori da altri modo ci avrebbero dimostrato che la convivenza era possibile.
Va beh, poi è tutto finito e l'immaginario occidentale si ripiegò su se stesso, al punto che suona strano parlare delle fantasie di quel tempo.
Becarelli partecipa di sicuro alla visione positiva degli alieni, poiché in questa storia di contatto niente di drammatico è legato ai visitatori. Forse per questo, i momenti più intensi sono quelli in cui vengono messi in scena gli scontri fra il gruppo di ragazzi buoni (il terzetto autobattezzatosi Ganimede) e quello dei bulli della scuola.
La lettura scorre veloce e supera senza problemi alcune secondarie goffaggini di scrittura.
Per chi sia curioso, ecco il sito dell'autrice

Simone Rastelli

Mila Becarelli
Missione Ganimede
Ed.: L'Autore Libri

23 marzo 2007

Brian Jaques: Redwall

Redwall è un monastero-fortezza, che deve il proprio nome al colore della vite in autunno. È il centro nevralgico di un mondo pacifico e che vive secondo ritmi placidi. In questo mondo, non ci sono esseri umani.
La tranquillità è infranta dall'arrivo dell'orda di Cluny, un ratto che guida un esercito variegato e feroce, che passa di razzia in razzia, distruggendo, uccidendo e depredando. Quando scopre l'abbazia di Redwall, Cluny sogna di por termine al suo nomadismo straccione e di creare un regno, di cui Redwall sia il castello. Il suo castello. La preda appare docile, ma gli abitanti di Redwall si riveleranno ben coriacei e, sotto la guida del tasso Costanza, del giovane topo Pietro, della scoiattola Giovanna e di un gruppo di talpe genieri, lotteranno fino alla morte, per la propria libertà.
Redwall è il primo episodio di una saga, che, in Gran Bretagna, ha avuto anche trasposizione televisiva (è uscita in dvd la terza stagione!) e che porta Brian Jaques in giro per il mondo a presentare la sua opera ed i suoi personaggi. Leggendo questo primo volume, la fortuna della saga non sorprende: la vicenda scorre come un succo di frutta fresco, grazie alla cadenza rapida, ma non frenetica, e ad uno stile snello ed agile. Forse per riflesso condizionato, è difficile, soprattutto nelle prime pagine, evitare di pensare ai cartoni disneyani, ma, a differenza di questi, in Redwall la guerra porta morte e dolore (e non basta militare dalla parte dei buoni per evitarla). Non c'è tempo di annoiarsi e le scene si susseguono a ritmo spedito. Jacques non indugia mai nel patetico e punta più sulla tensione che sulla resa dei personaggi, che, pur ben abbozzati, non si allontanano dagli stereotipi del genere.
Non irrinunciabile, ma certamente godibile.
Tutto e di più sulla saga di Redwall, sul sito ufficiale.

Simone Rastelli

Brian Jacques: Redwall
Traduzione: Laura Cangemi
Illustrazioni: Gary Chalk
Ed.: Mondadori

Anna Dale: Fruscio di Streghe

Si fa presto a dire "Harry Potter"; storie di magia circolano da sempre, ed in Gran Bretagna sono decisamente un'istituzione, così come la letteratura per ragazzi. Ed allora non è il caso di arricciar le labbra o mostrar sussiego se, aprendo a caso il romanzo di Anna Dale, vi imbattete in nomi di incantesimi che vi fan pensare alla saga della Rowling. È solo colpa vostra, che probabilmente poco avete esplorato il genere.
Fruscio di Streghe si svolge durante una nevosa vacanza di Natale (pare si stano facendo rare anche in terra d'Albione - le giornate nevose, non le vacanze di Natale), che Joe, il protagonista, deve trascorrere con la nuova famiglia della madre. Entusiasmo sotto le suole, il ragazzo si mette in viaggio e sul treno incontra uno strano terzetto, che alle prime gli sembra solo bizzarro, ma che avrà un ruolo decisamente importante nei suoi giorni successivi.
Elementi dell'avventura che Joe dovrà affrontare elenchiamo senza timori di svelare alcunché: una bibliotecaria decisamente antipatica, una sorellastra spesso fra i piedi, una madre distratta, una aspirante congrega di streghe (aspirante perché non raggiungono il numero minimo di affiliati), varie altre congreghe di streghe, in rivalità più o meno costante fra loro, scope volanti ed un libro di magia (forse) incompleto.
Ad affiancare Joe, una apprendista strega, nome d'arte Fuscello, con cui avrà un rapporto altalenante. Infine, sullo sfondo, la sparizione del padre in mezzo ad una tormenta di neve in Scozia.
Anna Dale mette ordinatamente in riga tutti questi ingredienti e confeziona una storia decisamente divertente e scorrevole; la scrittura punta molto sull'azione (la successione di ciò che accade) ed evita approfondimenti di cui tuttavia propone gli spunti, pensiamo soprattutto ai rapporti fra Joe e fuscello e fra Joe e la sorellastra ed il nuovo marito della madre. Lo stesso vale per i personaggi, che restano abbozzati in funzione dello svolgimento, pur lasciandoci curiosi di saper qualcosa di più su di loro.
Ah: le congreghe di streghe raramente accettano maschi, ed anche qui si potrebbe aprire un libro intero di domande, che però l'autrice lascia chiuso.
In conclusione: consigliato.

PS: Joe ha certo una costituzione inossidabile: con tutte le volte che rimane infradiciato di neve, non prende più di un raffreddore!

Simone Rastelli

Anna Dale: Fruscio di Streghe
Traduzione: Angela Ragusa
Mondadori

Cornelia Funke: Il Cavaliere dei Draghi

Che cosa manca a questo romanzo? Ce lo siamo chiesti più volte, mentre lo leggevamo. Le pagine scorrevano, gli episodi si susseguivano, i personaggi erano anche simpatici, ma non riuscivamo ad appassionarci alle loro vicende. Non era questione di originalità: visto il pubblico a cui Il Cavaliere dei Draghi è indirizzato (lettori nella fascia di età 11-14 anni), l'originalità non è un requisito. Alla fine, ci siamo convinti che quello che non andava era proprio lo stile della narrazione e della scrittura, che non riusciva a creare l'appropriata atmosfera. Insomma, in questo volume ci sono draghi, un misterioso mostro che intende sterminarli, creature magiche che condividono il mondo degli uomini, restandosene ad essi nascoste, un ragazzo che si unisce ad un drago per cercare una terra dove possano sfuggire agli uomini ed altro ancora. Uno si aspetta un minimo di incanto, no? E invece niente: il racconto procede, incontriamo personaggi, luoghi, comunità, ma tutto sembra raccontato distrattamente, senza partecipazione. Peccato.

Consigliato a chi proprio vuole leggere tutte le storie che parlino di draghi.

Simone Rastelli


Cornelia Funke: Il Cavaliere dei Draghi
Traduzione: Roberta Magnaghi
Fabbri Editore
pagg.: 547, Prezzo: 15,90 €

Ursula Dubosarsky: Tutto comincia a Zanzibar

Inquietante.
L'aggettivo giusto per il racconto è sicuramente "inquietante": più che una sequenza di eventi, che possiamo più o meno prevedere, ci troviamo di fronte ad una serie di situazioni che hanno tutta l'ambiguità e la fluidità dei sogni. Ed esattamente come quando ci ricapitoliamo un sogno dobbiamo aggiungere dettagli e collegamenti (e sempre questo contributo creativo resta indefinito), così, inoltrandoci in "Tutto comincia a Zanzibar" siamo chiamati a, od almeno fortemente tentati di, integrare quello che leggiamo, per estrarre una spiegazione, se non un senso, a quel che i personaggi vivono.
Eppure, i singoli fatti appaiono assolutamente chiari e delineati, così come il motore narrativo: alcuni bambini spariscono e, nonostante non si capisca come ciò avvenga, alcuni adulti sanno come ritrovarli. Certo, non hanno la minima idea di ciò che comporti né se e quali conseguenze abbia su altre persone. Ma non per disperazione o cinismo, bensì per semplice ignoranza: questi adulti sembrano conoscere dei rituali, la cui applicazione sembra avere delle conseguenze, ma ignorano quali forze, quali entità quei rituali invochino o scatenino. Fra l'altro, sono rituali ai quali non possono partecipare: per questo hanno bisogno di bambini da usare (sfruttare? sacrificare?). I bambini riescono ad attivare quelle forze misteriose, ma non certo a dominarle; e qualcosa effettivamente accade, ma, anche al termine della narrazione, non siamo in grado di dire che cosa: il rituale ha funzionato? Oppure gli adulti che lo hanno invocato sbagliano anche nell'interpretarne i risultati? Che cosa è accaduto veramente ai bambini, mentre sono stati via? Chi sono quelli che tornano?
Noi abbiamo una visione ed una consapevolezza degli eventi più ampia rispetto ai personaggi, ma nonostante questo, non siamo in grado di capire molto di più: possiamo vedere, ma le ragioni di ciò che avviene rimangono oscure anche a noi, né siamo in grado di dire se la catena circolare di eventi a cui assistiamo possa mai interrompersi.
Da leggere abbandonandovisi.

PS
Una cosa almeno vorremmo però capirla: il titolo originale è "Abyssinia": da dove salta fuori il titolo dell'edizione italiana?

Simone Rastelli


Ursula Dubosarsky: Tutto Comincia a Zanzibar
Traduzione di Marina Astrologo
Illustrazioni: Beatrice Alemagna

Pagg. 154 € 9.00

Benvenuti

Letture e scritture, ovvero riflessioni sulla letteratura per ragazzi (in particolare, ma non solo): si parte dall'esperienza del sito xsourcing.org, e si parte per nuove esplorazioni.