23 marzo 2007

Brian Jaques: Redwall

Redwall è un monastero-fortezza, che deve il proprio nome al colore della vite in autunno. È il centro nevralgico di un mondo pacifico e che vive secondo ritmi placidi. In questo mondo, non ci sono esseri umani.
La tranquillità è infranta dall'arrivo dell'orda di Cluny, un ratto che guida un esercito variegato e feroce, che passa di razzia in razzia, distruggendo, uccidendo e depredando. Quando scopre l'abbazia di Redwall, Cluny sogna di por termine al suo nomadismo straccione e di creare un regno, di cui Redwall sia il castello. Il suo castello. La preda appare docile, ma gli abitanti di Redwall si riveleranno ben coriacei e, sotto la guida del tasso Costanza, del giovane topo Pietro, della scoiattola Giovanna e di un gruppo di talpe genieri, lotteranno fino alla morte, per la propria libertà.
Redwall è il primo episodio di una saga, che, in Gran Bretagna, ha avuto anche trasposizione televisiva (è uscita in dvd la terza stagione!) e che porta Brian Jaques in giro per il mondo a presentare la sua opera ed i suoi personaggi. Leggendo questo primo volume, la fortuna della saga non sorprende: la vicenda scorre come un succo di frutta fresco, grazie alla cadenza rapida, ma non frenetica, e ad uno stile snello ed agile. Forse per riflesso condizionato, è difficile, soprattutto nelle prime pagine, evitare di pensare ai cartoni disneyani, ma, a differenza di questi, in Redwall la guerra porta morte e dolore (e non basta militare dalla parte dei buoni per evitarla). Non c'è tempo di annoiarsi e le scene si susseguono a ritmo spedito. Jacques non indugia mai nel patetico e punta più sulla tensione che sulla resa dei personaggi, che, pur ben abbozzati, non si allontanano dagli stereotipi del genere.
Non irrinunciabile, ma certamente godibile.
Tutto e di più sulla saga di Redwall, sul sito ufficiale.

Simone Rastelli

Brian Jacques: Redwall
Traduzione: Laura Cangemi
Illustrazioni: Gary Chalk
Ed.: Mondadori

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