23 marzo 2007

Ursula Dubosarsky: Tutto comincia a Zanzibar

Inquietante.
L'aggettivo giusto per il racconto è sicuramente "inquietante": più che una sequenza di eventi, che possiamo più o meno prevedere, ci troviamo di fronte ad una serie di situazioni che hanno tutta l'ambiguità e la fluidità dei sogni. Ed esattamente come quando ci ricapitoliamo un sogno dobbiamo aggiungere dettagli e collegamenti (e sempre questo contributo creativo resta indefinito), così, inoltrandoci in "Tutto comincia a Zanzibar" siamo chiamati a, od almeno fortemente tentati di, integrare quello che leggiamo, per estrarre una spiegazione, se non un senso, a quel che i personaggi vivono.
Eppure, i singoli fatti appaiono assolutamente chiari e delineati, così come il motore narrativo: alcuni bambini spariscono e, nonostante non si capisca come ciò avvenga, alcuni adulti sanno come ritrovarli. Certo, non hanno la minima idea di ciò che comporti né se e quali conseguenze abbia su altre persone. Ma non per disperazione o cinismo, bensì per semplice ignoranza: questi adulti sembrano conoscere dei rituali, la cui applicazione sembra avere delle conseguenze, ma ignorano quali forze, quali entità quei rituali invochino o scatenino. Fra l'altro, sono rituali ai quali non possono partecipare: per questo hanno bisogno di bambini da usare (sfruttare? sacrificare?). I bambini riescono ad attivare quelle forze misteriose, ma non certo a dominarle; e qualcosa effettivamente accade, ma, anche al termine della narrazione, non siamo in grado di dire che cosa: il rituale ha funzionato? Oppure gli adulti che lo hanno invocato sbagliano anche nell'interpretarne i risultati? Che cosa è accaduto veramente ai bambini, mentre sono stati via? Chi sono quelli che tornano?
Noi abbiamo una visione ed una consapevolezza degli eventi più ampia rispetto ai personaggi, ma nonostante questo, non siamo in grado di capire molto di più: possiamo vedere, ma le ragioni di ciò che avviene rimangono oscure anche a noi, né siamo in grado di dire se la catena circolare di eventi a cui assistiamo possa mai interrompersi.
Da leggere abbandonandovisi.

PS
Una cosa almeno vorremmo però capirla: il titolo originale è "Abyssinia": da dove salta fuori il titolo dell'edizione italiana?

Simone Rastelli


Ursula Dubosarsky: Tutto Comincia a Zanzibar
Traduzione di Marina Astrologo
Illustrazioni: Beatrice Alemagna

Pagg. 154 € 9.00

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