20 giugno 2007

Jonathan Stroud: La Porta di Tolomeo - Trilogia di Bartimeus Vol. 3

Sono passati tre anni dal caso del Golem: John Mandrake è Ministro dell'Informazione (cioè della propaganda) nel Governo Deveraux e, insieme a Jane Ferrar, ne è sicuramente l'elemento più rampante. Del Nathaniel bambino che aveva ideali positivi non rimane forse più nulla ed anzi, seguendone l'agire, è difficile pensarlo adolescente. Le sue scelte, le sue ambizioni sono ormai quelle tipiche dei maghi: sopravvivenza e potere sono gli obiettivi; il potere è ciò dà senso alla sua vita; ogni azione è una mossa su una scacchiera politica complessa, dove tutti i maghi lottano senza scrupoli. In questi anni, Mandrake ha tenuto Bartimeus in servizio semi permanente: la cosa mette a repentaglio l'esistenza stessa dello spirito, poiché il tempo trascorso nella dimensione degli uomini lo indebolisce di istante in istante. Ormai è costretto ad evitare qualsiasi combattimento e situazione di pericolo, restando così esposto, fra l'altro, ai lazzi degli altri spiriti (Bartimeus sopporta assai peggio questo, dell'inazione!).
L'Impero Britannico è in pericolo: la guerra nelle colonie americane va male, molto male. Consuma risorse, uomini, maghi; le altre colonie e le altre potenze approfittano di queste difficoltà: si scatenano disordini, si organizzano complotti. Il Governo britannico sembra non rendersi conto della situazione, quasi desiderasse credere alla propaganda messa in circolazione dall'ufficio di Mandrake per tentare di sopire la rabbia dei sudditi comuni.
Salvare l'Impero, magari utilizzando il Bastone di Gladstone, recuperato, ma tenuto sotto chiave: se ci riuscisse, Mandrake renderebbe la sua scalata al potere inarrestabile. Ma la stabilità dell'Impero è minata anche dall'emergere della refrattarietà alla magia da parte dei comuni. Un processo lento, ma ciclico e, probabilmente irreversibile.
In un simile contesto, Mandrake ritrova sulla sua strada Kitty Jones, la ragazza membro delle Resistenza da lui creduta morta. Il ruolo di Kitty in ciò che accade si rivela complesso: non più parte del problema (la Resistenza è sostanzialmente inerte, lo spirito di rivolta dei comuni è ancora blando, come scopriamo assistendo ai ritrovi del pub dove Kitty lavora), Kitty potrebbe essere parte della soluzione. Ma è una soluzione che va oltre l'immaginazione non solo di Mandrake, ma anche di tutti i maghi, di tutti i comuni e di tutti gli spiriti. Il mondo sta decisamente andando fuori squadro, e ne vanno ripensate i principi, le fondamenta, i valori, i rapporti di forza.
In un susseguirsi incalzante di eventi, Stroud dipana l'intreccio e risolve le questioni aperte nella precedente avventura. La soluzione proposta non concede molto alla speranza (non diciamo di più, per non rovinare la sorpresa), e resta l'impressione che l'autore si sia lasciata la porta aperta per ulteriori sviluppi; ma è comunque conferma della sua abilità nel gestire personaggi e situazioni.
Un solo dubbio: se il nome segreto dei maghi è così importante, come possono dei comuni conoscerli, senza che gli altri maghi lo scoprano?
In conclusione, un degno finale della saga.
Ed infine un consiglio: non leggete il risvolto di copertina.


Jonathan Stroud
La Porta di Tolomeo - Trilogia di Bartimeus vol. 3
Editore: Salani - 2006
Traduttore : Riccardo Cravero

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