01 aprile 2007

Simone Cristicchi: Centro di Igiene Mentale

La follia è sempre stata una presenza scomoda per le società; ed anche un alibi per giustificare l'emerginazione e l'annichilamento di persone scomode (figlie rimaste improvvidamente in cinta, critici dei governi, oppositori delle Chiese).
Alla patologia si affianca la difesa del potere e la cura medica (raramente psicologica) si mescola incestuosamente con la repressione. Medici ed infermieri diventano strumenti dell'eliminazione delle personae non grate, di coloro che le famiglie, le istituzioni, il potere vogliono cancellare.
Lo studio della malattia mentale e dei luoghi e delle persone coinvolte è quindi un'avventura nel lato oscuro e più brutale non solo della personalità umana, ma anche delle società.
Ho apprezzato che Cristicchi abbia scelto un tono sobrio, e si sia, in un certo senso, defilato, proponendo le storie dei matti, degli infermieri, dei medici, dei familiari, come testimonianze. La materia è talmente calda ed intensa, che il semplice proporla innesca riflessioni e turbamenti.
Ad impreziosire il volume, le foto di Luciana Morbelli (siete capaci di distinguere i bisognosi di cure? non è che forse la differenza è solo quantitativa?); e le tavole di Niccolò Storai, sceneggiate da Giacomo Tagliaferri.
In appendice, una selezione delle Lettere dal Manicomio di san Girolamo.

Simone Rastelli

Simone Cristicchi: Centro di Igiene Mentale
Ed.: Mondadori

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