Diana Wynne Jones: Il Castello Errante di Howl
Più che piacevole, a tratti appasionante e con scene quasi inquietanti (lo spaventapasseri che insegue Sophie!), ma con un finale risolto in maniera troppo liscia. Insomma: accadono un sacco di cosa, si sciolgono un sacco di misteri e si ritrovano un sacco di personaggi, ma il tutto è raccontato (o tradotto?) in maniera quasi distratta, come se la Jones volesse chiudere in fretta. E sì che materia per un bel finale incandescente ce n'era a bizzeffe.
Spunto decisamente trascurato è il sentimento di Sophie per Howl, che cresce poco a poco, ma che viene descritto senza particolare enfasi. Il che evita ogni patetismo, ma lascia l'impressione che, sì, insomma, si sarebbe potuto fare meglio. Soprattutto, Calcifer, il demone del fuoco mi sembra proprio un'occasione sprecata.
Intrigante, invece, il punto di vista sulla magia, parte costituente del mondo (di alcuni dei mondi...), e efficacemente rappresentata come componente naturale, di cui si prende atto così come della forza di gravità.
Rimango curioso della vita di Howl nel Galles, e mi ha decisamente affascinato l'impatto di Sophie con la vecchiaia.
PS: la prima edizione portava il titolo "Il Castello Magico di Howl"; successivamente la Kappa Ed. ha adeguato la traduzione del titolo a quello originale (corrispondente anche a quello del film di Hayao Miyazaki).
Diana Wynne Jones: Il castello errante di Howl
Kappa Edizioni
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