17 maggio 2007

Serge Brussolo: Peggy Sue e gli Invisibili - Il sonno del demonio

Niente da dire sulle idee e sulle immagini: Brussolo ne ha tante e ha uno stile efficace per impressionare e suggestionare. Però l'incapacità di mantenere le aspettative fa cadere le braccia. Questo secondo episodio della saga di Peggy Sue conferma tutto il bello ed il brutto proposto nel primo, per cui si rimane non di rado a bocca aperte di fronte alle invenzioni ed alla forza di alcune visioni, ma si resta irritati da come vengono lasciate perdere. Ogni tanto ho pensato che il buon Brussolo nemmeno rilegesse quanto scritto e perdesse un po' il filo della narrazione.
Peccato, veramente peccato.

09 maggio 2007

Jonathan Stroud: L'amuleto di Samarcanda

Nel mondo della trilogia di Bartimeus tecnologia e magia convivono: della prima, vediamo prodotti quali le auto; sulla seconda si fonda il potere della classe dei maghi. La magia è sostanzialmente la tecnica che consente di asservire demoni; l'importanza ed il potere di un mago derivano dalla potenza degli spiriti che riesce ad evocare e controllare. Soprattutto il controllo è critico, poiché i demoni, se offerti una qualsiasi possibilità, si ribellano a chi li ha evocati, tentando di ucciderlo.

In questa ambientazione si svolge l'avventura di Nathaniel, giovane apprendista mago, che evoca il potente Bartimeus, per rubare un amuleto all'odiato mago Lovelace. Nato come vendetta di un'umiliazione personale, il furto innesca una serie di eventi tragici, poiché Lovelace non è semplicemente un mago ambizioso, ma è partecipe di una trama che mira a rovesciare il governo britannico.
Nel succedersi delle avventure, scopriamo molti aspetti cupi della società governata (tiranneggiata?) dai maghi; fra l'altro, lo stesso Bartimeus si imbatte in esseri umani immuni alla magia: un sintomo sullo stato della società che il demone coglie, ma che i maghi ignorano.
Il ritmo della narrazione ha cadenze cinematografiche e nella descrizione dei combattimenti si ha decisamente l'impessione di trovarsi davanti ad un videogioco.
Decisamente interessante è la caratterizzazione di Nathaniel: il ragazzo dimostra la capacità di nutrire affetto per le persone, ma si trova a crescere nell'ambiente dei maghi, saturo di arrivismo e rancori, dove quella sensibilità è svilita. Che cosa sarà di lui? Come si svilupperà la sua personalità? Abbraccerà la visione del mondo dei maghi, o saprà tirarsene fuori, od addirittura sovvertirla o combatterla? E come agiranno i demoni? Quale è il ruolo degli umani immuni alla magia? A queste domande, sono attese risposte dai successivi volumi della trilogia.


Jonathan Stroud: L'amuleto di Samarcanda - Trilogia di Bartimeus vol. 1
Editore: Salani

04 maggio 2007

Judith Kerr: Quando Hitler rubò il Coniglio Rosa

Germania, 1933: la famiglia di Anna fugge dalla persecuzione nazista: la fuga si trasforma in affascinante viaggio alla scoperta del mondo.

Bello ed affascinante, il romanzo di Judith Kerr; l'orrore resta sempre sullo sfondo, e. attraverso lo sguardo di Anna (11 anni al momento della fuga), comunica un'irresistibile desiderio di mettersi per strada, per andare a scoprire il mondo.
Per Anna, suo fratello Max, i loro genitori, sono anni pericolosi: la delazione, il tradimento sono i agguato nei momenti più impensabili, come quello in cui devono rincorrere un treno che, dalla Svizzera, dovrebbe condurli a Parigi. Ed anche duri, poiché sradicarsi, reinventarsi una vita non è mai facile: se per i ragazzi si tratta di imparare nuove lingue, adeguarsi a nuove scuole, per la madre ed il padre si tratta di affrontare problemi quotidiani: fare la spesa con gli scarsi guadagni, imparare i lavori casalinghi, magari a cucire, per riparare e confezionare i vestiti (quelli di anna e Max si consumano e diventano troppo piccoli velocemente). A Berlino, certo, la vita era più semplice; ma ninete riesce a fermare Anna e la sua famiglia.

Il momento più crudele del romanzo lo trovate nel IX capitolo: la famiglia è in Svizzera, ed Anna e Max incontrano due ragazzi appena giunti dalla Germania. Iniziano a giocare insieme, ma la madre dei nuovi arrivati, appena scoperto che Anna e max sono ebrei, impedisce ai figli di giocare insieme a loro.
È il meccanismo con cui si propaga l'odio, portato alla luce nella sua essenza.

La Kerr racconta senza cadere mai né nel sentimentalismo né nel pietismo: la famiglia di Anna fugge dalla morte (e la morte li insegue), ma il tutto è visto attraverso gli occhi della bambina, che si concentra sulle difficoltà quotidiane.
Scorriamo, quindi, un meraviglioso racconto di formazione, che trabocca di voglia di vivere e di scoprire il mondo.
Così noi che leggiamo, attraverso gli occhi di Anna, scopriamo un mondo ormai lontano, che emerge vivissimo dalle pagine; con i suoi luoghi ed i suoi personaggi, con la sua atmosfera.

Una lettura consigliatissima.

Judith Kerr: Quando Hitler rubò il coniglio rosa
Titolo originale: When Hitler stole pink rabbit (1971)
Editore: Fabbri

03 maggio 2007

Da Chen: Il Guerriero Errante

Beh, quelli che ne Il Guerriero Errante certo non mancano sono i combattimenti. E si capisce: trattasi della storia di un predestinato al trono dell'Impero Cinese salvato e quindi allevato da un monaco, maestro di Xi Ling, quindi padrone delle più raffinate tecniche di lotta/meditazione. Un tipo così (Luka, per gli amici anche Santo Ragazzo) ha probabilmente imparato a menar le mani ed i piedi prima ancora di camminare. Nelle sue peregrinazioni (vicoli, prigione, monastero Xi Ling) diventa anch'egli un combattente di primo ordine, mentre per la saggezza chissà, forse la sviluppera eventuali prossimi capitoli (?).
Ne Il Guerriero Errante Da Chen mette tutti gli ingredienti necessari ad una storia appassionante: esotismo, personaggi simpatici ed odiosi, mostri, magie, passioni, invidie ed anche amori. Ogni tanto i combattimenti sembrano messi lì giusto per fare scena, ma alla fin fine non fanno aggio sul resto.


Da Chen Il Guerriero Errante
Ed. Salani (2005)