19 dicembre 2007

Philip Pullman: La Bussola d'Oro

Ecco uno dei libri più affascinanti che abbia letto negli ultimi anni: un mondo complesso, profondo, personaggi sbalzati alla perfezione, ritmo sapiente e tutto quanto serve a valorizzare una grande idea di fondo. Pullman sfrutta tutti gli artifici narrativi per coinvolgere ed emozionare. Lyra è un personaggio raro e Iorek Byrnison, il PanzerBjorne che la accompagnerà nel gelo del nord, mi ha profondamente commosso. Attorno a loro, come detto, vive un intero mondo.
Storia di formazione, certo (lo si può dire del 70% di tutte le storie?), di esplorazione dei meccanismi della società, non semplificati né edulcorati. Indagine dei sentimenti, dei rapporti fra genitori e figli ed amanti e fra gli individui ed il potere.
Prima parte di una trilogia ambiziosissima, è decisamente imperdibile per tutti gli amanti dell'avventura e di coloro che adorano il senso del meraviglioso.

Il film tratto dal romanzo è stata una grande delusione, confermandomi i timori che nel tempo sono nati dalle varie anticipazioni. E non alludo tanto al taglio del finale, o ad altre variazioni, quanto al fallimento di rendere il fascino dell'ambientazione ed alla riduzione della complessità della trama e delle relazioni fra i personaggi ad un caotico susseguirsi di scene, dialoghi ed apparizioni estemporanee. Il rammarico è aumentato dal fatto che la scelta degli interpreti e la loro caratterizzazione dei personaggi è davvero azzeccata.



Pullman Philip: La bussola d'oro. Queste oscure materie. Vol. 1
Editore: Salani